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INSUBRIA 2025

  • simonezamuner
  • 8 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

E' iniziata ufficialmente la stagione concertistica anno 2025.

Un po' come se fosse il tempo del raccolto, si rimette il naso fuori dalla sala prove che è stato rifugio e sollazzo per i lunghi e freddi mesi invernali e si torna a salire sui palcoscenici delle organizzazioni che ci hanno invitati (quest'anno son tanto carini, li sveleremo poco alla volta).


Gli strumenti sono accordati, il Bomby ruggisce in uno dei suoi bluff migliori e raggiungiamo Marcallo con Casone per presenziare all'Insubria Festival, primo appuntamento dell'anno.

Felici come scolaretti in gita - una costante che si ripete ogni volta - raggiungiamo la location che si trova sotto una tensostruttura di tutto rispetto, scopriamo inoltre che c'è veramente un sacco di gente in zona e ci sono anche altre cose molto interessanti... Ad esempio gli arrosticini di pecora che sono un buon modo per calarsi nell'atmosfera.


E' la prima volta che suoniamo a questo festival e, come in ogni prima volta che si rispetti in ogni settore, si saggia il terreno, si procede con cautela fino a scoprire che il concerto è atteso e seguito da un pubblico veramente folto e partecipe, cosa che ci diverte moltissimo e ci porta a sforare di circa venti minuti sulla tabella di marcia.

Ma noi sappiamo leggere sotto la superficie e sappiamo che venti minuti sono una quisquilia se messi di fronte all'eternità.


E sono ben poca cosa anche se confrontati con gli arrosticini di pecora.



 
 
 
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